All’interno del Museo della Pagliazza situato nei sotterranei della torre omonima, all’interno dell’Hotel Brunelleschi, potete ammirare una notevole collezione di ceramiche rinvenute durante gli scavi realizzati nel 1980. Oltre a pochi frammenti romani, nelle vetrine del museo si trovano reperti di epoca medievale ed una pregevole collezione di pezzi rinascimentali di produzione per lo più attribuibile a Montelupo.

La ceramica rinascimentale e post-rinascimentale presente è divisibile in tre categorie: maioliche, ingobbiate e graffite, soprattutto di produzione montelupina. Spiccano soprattutto grandi piatti a stile compendiario, con al centro animali, vedute di paesi o figure umane, oltre a ciotole cinquecentesche dalla ricca decorazione geometrica policroma.
Un’altra vetrina mostra opere più importanti della manifattura ceramica di Montelupo, come quelli decorati con la tecnica del “blu graffito”, o gli “arlecchini” (della prima metà del XVII secolo) con grandi figure dipinte. Di pregio anche i grandi vassoi con stemmi al centro.

Il borgo di Montelupo Fiorentino, situato in provincia di Firenze, è stato uno dei centri di produzione di ceramica più importante del Rinascimento, a livello italiano ed europeo.
La storia inizia alla fine del Duecento, con la produzione di manufatti con decorazione di ispirazione ispano-moresca (motivi blu e decorazione a prevalenza verde).
Da allora, e per più di tre secoli, le fornaci si sono moltiplicate all’interno delle mura cittadine, fino a superare le 50 unità alla fine del Quattrocento.

Alcuni pezzi di ceramica montelupina sono stati ritrovati nei siti archeologici dell’America Centrale connessi con i primi insediamenti Europei nella zona, così come nelle Filippine e in Scozia.

Montelupini sono alcuni fra i più begli esempi di maiolica rinascimentale istoriata che fanno bella mostra di sé nei più importanti musei del mondo (Cluny e Victoria and Albert Museum, per dirne alcuni), anche se, spesso, con etichette e didascalie non propriamente corrette. E dalla produzione istoriata nacque il decoro montelupino sicuramente più famoso, ossia i secenteschi “Arlecchini”, raffigurazioni satirico-naif dei personaggi allora più famosi e temuti, i Lanzichenecchi al soldo di Carlo V.

Alla fine del Seicento, dopo che fu terminata la produzione di splendidi manufatti per le Farmacie fiorentine dei domenicani di San Marco e di Santa Maria Novella, iniziò il lento ma inesorabile declino della produzione ceramica di Montelupo. Soltanto grazie alla produzione di “pentole” di Capraia la tradizione sopravvisse durante il XVIII e XIX secolo. La memoria della grande ceramica di Montelupo, così, si perse.

Nel 1977 i volontari del “Gruppo archeologico di Montelupo Fiorentino scoprirono, all’interno del castello che dominava il borgo medievale, la bocca di un grande pozzo (il “pozzo dei lavatoi”), riempito di frammenti di ceramica dalle fornaci cittadine. I ritrovamenti sono esposti nel museo della ceramica di Montelupo.

Vi invitiamo a visitare il Museo della Pagliazza durante il vostro prossimo soggiorno a Firenze. Il nostro concierge sarà lieto di guidarvi alla scoperta di questi affascinanti tesori sotterranei.

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